martedì 22 settembre 2009

Mal di denti.

Qualche tempo fa ho incontrato un amico per strada.
Si capiva subito che non stava bene e gli chiesi cosa avesse.
Mi disse che aveva un gran mal di denti e stava correndo a curarsi.
Si vedeva bene che soffriva, questo era chiaro, ma quello che mi meravigliava era la dignità con cui lo mostrava.
In una strada fatta di luci e colori, con negozzi di lusso e vetrine con manichini sorridenti, cartelloni con modelli abbronzati e passanti con gli auricolari che muovono la testa a tempo, in questa situazione dicevo, uno che ha mal di denti stona proprio. E ancora dipiù se non lo nasconde.

Ci salutammo e lui continuò per la sua strada.

L’altra sera mi è iniziato un gran mal di stomaco. Enorme, fortissimo, insopportabile. Ho subito pensato al mio amico e sono corso da un dottore. Non conoscendone nessuno decisi di andare all’ospedale. Camminavo per strada con le braccia ben strette intorno allo stomaco. Ad ogni passo mi accorgevo degli sguardi duri che mi incrociavano.
Arrivato all’ospedale un dottore mi chiese cosa avessi ed io con le mani premute sullo stomaco gridavo: ”Ho mal di denti! Ho mal di denti!”
“Se ha mal di denti”- mi fa lui- “non è da me che doveva venire. L’accompagno da un dentista”.

Sul lettino del dentista il dolore era anche peggio. Sdraiato in quella posizione non riuscivo a stare fermo e mi contorcevo mentre quello mi diceva: “Per favore apra la bocca e non si muova.”
“Ma i suoi denti stanno benissimo” fa quello dopo avermi visitato, “se proprio sta così male le darò qualche antidolorifico, ma non esageri, fanno bene ai denti ma molto male allo stomaco”.

Da giorni prendo quelle pillole che mi ha dato il dentista. Non esco di casa, non mi alzo da letto, posso solo girarmi e rigirarmi stringendo i denti dal dolore allo stomaco che è ormai diventato insopportabile.

Perchè è così difficile, mi domando; perchè è così difficile curare un mal di denti!

martedì 15 settembre 2009

Vediamo chi sono questi signori.


In questi giorni sto cercando di scrivere, anche se in modo molto conciso, un testo su come il mondo dell'arte sia in realtà una enorme collusione di interessi privati di massoni, multinazionali, banche e politici che tutto fanno tranne che elevare il lato artistico delle persone che volgiono esprimersi. Come è chiaro a chi vuol vedere, quei gruppi di potere sono proprio quelli che da sempre si battono per non lasciarci esprimere liberamente o il loro potere diminuirebbe.
Da due anni vivo ad Istanbul e proprio in questo periodo si apre la nuova biennale di arte internazionale. Istantaneamente il quaritere in cui vivo, molto vicino al quartiere della biennale, e che solitamente è frequentato da quelli che vengono chiamati giovani, si è riempito di uomini d'affari da tutto il mondo. Basta andare a prendere un caffè la sera e li trovi in tutti i locali più famosi. Li riconosci benissimo. Ho attaccato bottone con uno di loro e come immaginavo appena gli ho detto di essere un pittore mi ha risposto in tono acidamente ironico ed arrogante che ormai è roba vecchia e questo tipo di comunicazione non si fa più.
La massa, dice lui, è ignorante ed apprezza solo l'artigianato ma non l'arte che invece è per una elite di persone che conosce il linguaggio a cui riferirsi. Video, installazioni, performance, hanno un nuovo linguaggio che solo una elite può capire. Questa quindi l'idea sua e di chi è al comando del grande meccanismo di mostre e gallerie internazionali. Il signore in questione è curatore della seguente mostra http://www.manifesta7.it/ e vi invito a guardare chi sono i finanziatori. Unicredt in prima linea.

Molte banche infatti cominciano ad avere la propria galleria o la propria catena di gallerie d'arte.
Cosa che in me provoca disgusto.

Questo è il sito della biennale di cui vi parlavo.
http://www.iksv.org/bienal11/giris_en.html
Sapete come l'hanno intitolata? "What keeps mankind alive?" frase de "L'Opera da tre soldi" di Brecht. Ci prendono anche in giro!
Sapete chi è il primo finanziatore della biennale? La banca Koc famosa per il traffico di armi come molte altre banche.
E' davvero degradante vedere migliaia di giovani che in nome dalla ribellione e della libera espressione cadono nella trappolla e diventano servitori e sostenitori di questo sistema.
Infatti tutto è venduto in nome del nuovo e della libertà!
Questi giovani ribelli, ignoranti di storia dell'arte, vedono chi è contrario a questo sistema artistico come un vecchio conservatore.
Questi curatori usano un arma molto semplice. La paura per la povertà e per l'anonimato.
Come diceva Pasolini trenta anni fa, le nuove generazioni disprezzano i poveri e gli anonimi. Per questo sono generazioni di cretini. Quindi una delle basi di questo meccanismo dell'arte è divulgare la paura e il disprezzo per anonimato e povertà.
Un comportamento ignobile.
Solitamente mi sento rispodere da chi è nell'ambiente: è così che vanno le cose! Che ci vuoi fare! Non puoi starne fuori!

Non c'è bisogno nemmeno di rispondere a certi argomenti, ma per chi ne avesse bisogno voglio chiarire che chi si giustifica in questo modo è solitamente un codardo. Terrorizzato da non poter frequentare locali alla moda e vedere il proprio nome sui giornali. Di questi personaggi ce ne sono molti; troppi. Si vantano di essere cinici illudendosi di essere realistici, quando invece sono solo servi consenzienti, vigliaccamente convinti che se il sistema in cui viviamo ha dei lati negativi, non saranno certo loro a pagarne le conseguenze.
So che dire tutto questo può farmi avere nemici, però se dei nemici devono esserci è meglio trovarli in giro ogni tanto che nello specchio ogni mattina.

Come dicevo sto quindi cercando più documenti possibili per capire chi veramente sta controlando il sistema dell'arte oggi. E chiedo a chiunque di aiutarmi se avesse idee a riguardo.
Concludo con un nuovo libro di Jean Clair che molto fa discutere: "La crisi dei musei". Questi sono due siti che ne parlano, uno a favore ed uno contrario; ma ovviamente siamo noi, dopo aver letto il libro, a dover decidere.
http://www.teknemedia.net/magazine_detail.html?mId=6096

http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2006-04/clair.htm

A presto!

sabato 12 settembre 2009

Chi sono questi signori?

Iniziamo dicendo che sto probabilmente perdendo tempo a parlare di persone con cui non prenderei neanche un caffè ed a cui fa comodo avere pubblicità, bella o brutta che sia.
La biennale fa veramente schifo e soprattuo chi la organizza.
Appena 12 ore fa sono stato gentilmente umiliato per il semplice fatto che dipingo.
Questo bravo e famoso curatore parlava della pittura come qualcosa di idiota, fatta da idioti, per idioti.
Questo gentile signore con tanto di occhiali firmati parlava di come la massa non potesse capire l'arte e di come quindi solo una elite di superiori può apprezzare quello che lui ed i suoi amici fanno.
Le sue parole erano talmente assurde che non ho saputo rispondere. Mi lanciava occhiate di traverso con sorrisini sarcastici mentre parlava ad una ragazza accanto a me.
Questi gentili signori della elite poi si permettono di costruire le loro biennali su parole di Brecht.
Si si avete letto bene; sputano sulla massa e citano Brecht.
Stanotte ripensandoci non riuscivo aprendere sonno e l'unica spiegazione che sono riuscito a trovare è che un tale pensiero nasce da una profonda frustrazione del propio potenziale umano, questo signore ha infatti poi candidamente ammesso di aver iniziato come pittore ma di non essere riuscito a fare niente di buono, e da una completa incapacità a digerire tale frustrazione. L'unica soluzione è quindi quella di convincersi di essere eletti. Convincersi che i propri limiti sono in realtà quello che ci innalza sopra a tutto e tutti.
Come chi si crede troppo inteligente per amare ma invece è solo incapace di avere sentimenti umani. Ma preferisce costruire tutta la sua vita su l'idea che chi ama è un idiota, invece di dover affrontare la dolorosa realtà di non essere umano.

Ma meglio andare con ordine e lasciare a più avanti l'intero discorso.

martedì 1 settembre 2009

Ogni periodo ha il proprio stile.

"La nostra è un'epoca di mercati- un'epoca di bazar.
Questo caratterizza il tempo in cui viviamo.
Le grandi gallerie d'arte sono soltanto luoghi di mercato. Nei quali l'arte è messa in vendita per la borghesia bramosa di acquistare.
L'arte contemporanea è sotto il giogo della peggiore congrega di capitalisti- la borghesia.[...]
Quando le gallerie d'arte saranno finalmente abolite, o verrà data loro la collocazione che meritano -il bazar dell'arte- probabilmente le mostre artistiche potranno usufruire di migliori possibilità.
Dipingere cartoline di Natale è un'occupazione orribile per un artista. Come se un musicista dovesse comporre partiture per suonatori di organetto.
I giornali scrivono. Si meravigliano che questi signori non sfornino più dipinti- perchè mai- almeno alcuni... Non è più arte. Intagli. Litografie. Incisioni.
Approposito. Le nostre gallerie d'arte hanno cominciato a riempirsi di cartoline natalizie in formato gigante. Ritenendo che un tal genere di opere conferiscano una rinomanza retrospettiva -il pittore- le gallerie traboccano di cartoline natalizie di grande metratura. Dal soffitto al pavimento.
L'arte è troppo condizionata dal commercio?
I nostri pittori preferiscono dipingere un quadro scadente piuttosto che rinunciare ad una bottiglia di champagne o a una carrozza coi relativi cavalli."


Arte e Denaro. -Edvard Much-

Ammetto di aver tolto una frase. Per amore di verità la aggiungo ora: "Comprendono meglio l'arte gli aristocratici un pò pazzi e i sovrani".

Ho ceduto alla tentazione di eliminarla dallo scritto e aggiungerla in seguito per la personale avversione che ho per aristocratici e sovrani, e per la consapevolezza di quello che questi gruppi di potere, ora come in passato, ordiscono.