venerdì 9 febbraio 2007

Facilmente perdo il filo e credo sia cosa abbastanza grave.
Se continuamente non leggo, non seguo la strada di informazione e studi che ritengo giusta; se continuamente non la metto in dubbio e la discuto sia da solo che con altri; se continuamente non lavoro a fare la scelata giusta e frequentare solo i posti e le persone che ritengo giusto frequentare, e solo quando è giusto farlo; allora la mia mente si annebbia velocemente.
E' quasi allarmante. Se volessi consolarmi potrei dire che è proprio la voglia di andare avanti e non avere dogmi che mi porta a queste conseguenze. Ma non ne sono certo sicuro.
Lo trovo invece allarmante.
Esco e trovo ragazzi e ragazze considerati giovani, che freqentano posti considerati altrenativi, non alla moda, anche di cultura, vicini alla gente, dove si immagina di trovare persone di metnalità aperta; e mi ritrovo contornato da persone isopportabili! Ottusi, presuntuosi, completamente conformati con contemporaneamente mi accusano di essere i il primo conformista, ignoranti, bloccati nel loro sviluppo mentale dal loro considerarsi classe superiore ed elevata rispetto all'uomo medio; che si consiferano contro il sistema e che il sistema invece aiutano a rinforzare; invatenati alle loro tare mentali ed emotive ma che invece di combattere considerano punto di forza e di pregio davanti agli altri, tanto da rendere metro di misura del giusto e dello sbagliato. Credo addirittura che se una delle persone in questione leggesse quello che ho scritto mi considererebbe subito un vecchio conservatore, mentre invece non chiedo altro che una vera rivoluzione ed un vero progresso. Non si accorgono di essere loro i veri conservatori, impauriti, che si credono umili mentre vivono nel compipacimento di sentirsi superiori. Giudicano guardadoti dall'alto in basso, schiavi di un costume alla moda che nemmeno si accorgono di indossare. Vogliono far crede e mostrare, di saperla lunga sulla vita, mentre hanno paura di vivere. Perchè vivere è anche tramare, diventar rossi di vergogna, non sapere e chiedere, sentirsi inadatti ed inadeguati. Loro hanno certezze invece. Sanno di aver fatto le giuste letture, le giuste conoscenze, di aver condiviso le giuste idee, di aver scelto la parte giusta. Sanno di essere nuovi mentre non posso fare a meno di vederli vecchi e impaglliati. Voglio il nuovo e la libertà e non fanno altro che rifuggirla. Credono di essere moderni, ma una cosa è una trovata temporanea che attiri a guardarla, un'altra è avere un'idea del mondo che fa fatica a costriursi. E questa idea viene scanzata quasi metodicamente. Cercano il consumo e se ne vantano finendo per dirti che la vita fa schifo, con l'aria di chi sa quello che dice perchè ha vermanete visto tutto e prvato tutto ma ormai sa che se non ci è riuscito lui poco altro c'è da fare. Mi ritrovo circondato da questi falsi umili pieni di boria e arroganza che hanno smesso di vivere ormai da molto; da quando in pratica hanno scelto il consumo invece della necessità.
Non riesco a descrivere quello che penso.
Una volta in giro, poi, mi trovo da queste persone soraffatto e senza modo di ribattere alle loro invettive.
Se non resto continuamente al passo con me stesso, se non nutro in maniera quotidiana ed assidua le la mia attenzione al reale ed il bisogno di verità, velocemente mi trovo senza parole davanti alle persone che sopra cercavo di descrivere. Non riesco ad evitarle perchè vivo nei loro stessi ambienti, frequento alcuni dei loro stessi posti, sono probabilmente uno di loror che cerca di staccarsi dal gruppo rinnegandolo, ma che una volta rinnegato io stesso da quel gruppo mi sento un emarginato.

Sono io che do loro potere infondo.
Sono io che lo invidio, non avrei tanto rancore nei loro riguardi altrimenti.
Invidio quel loro sorriso sicuro da assassini che sanno di non poter essere scoperto; quell'aria scansonata ed un pò distratta di chi sa che da nessuno può essere ferito, e questo non per bontà altrui o capacità di evitare il pericolo, ma per un indiscusso potere che li rende intoccabili.
Li invidio, ma devo cercare di capire per sopravvivere.

Questo mio stesso scritto potrebbe essere considerato un enorme sfogo di un qualunquista frustrato, ma credetemi ho in mente facce ben precise quando parlo di queste persone. Ho in mente posti, date, situazioni che ho visto ripetersi ed ho cercato di osservare col poco o molto distacco che posso essere capace di avere nella mia situazione . Non sto quindi sparando nel mucchio, ma osservando un parte della società di cui faccio parte.
Sto descrivendo quello che ogni giorno vedo ripetersi. Credo che sia la grandezza del problema che richiede una posizione tanto drastica, come questa mia di ora.

«L'Italia è un paese che diventa sempre più stupido e ignorante. Vi si coltivano retoriche sempre più insopportabili. Non c'è del resto conformismo peggiore di quello di sinistra, soprattutto naturalmente quando viene fatto proprio anche dalla destra».
-Pier Paolo Pasolini-

1 commento:

Anonimo ha detto...

Interesting to know.