domenica 24 maggio 2009

VORREI SAPERE COSA DICONO.

Mi domando, ora che il mercato ha finalmente dimostrato, a chi vuol vedere, di essere semplicemente una COLOSSALE CAZZATA, cosa hanno da dire gli artisti contemporanei che tutto il loro lavoro hanno costruito propio grazie a quel mercato.

3 commenti:

elio_c ha detto...

Che cosa dicono? Ovviamente qualcosa del tipo:

We, in the art world, are all part of one big happy family of corruption, and colors, and money and fame and irony, and breathtaking compositions and dark, thought provoking, video installation pieces, and big ones and little ones. Until next time.

[questo è Kostabi]

Ciao - belli i quadri che ho visto sopra, grande intensità.

Claudio ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Claudio ha detto...

Kostabi infatti è uno che venderebbe anche l'aria. Anzi è proprio quella che vende!
I suoi quadri infatti lui nemmeno li tocca. Fa degli schizzi a tavolino e li invia per mail o fax a degli assistenti che li dipingono per lui.
Questo nel circolo dell'arte contemporane è considerato un fenomeno sociale di grande interesse.

Bestie! Dico io.
Molti quadri di Rembrandt sono in realtà fatti da suoi studenti ma firmati da lui. Il contratto era che loro andavano nella sua bottega e lo pagavano per insegnargli a dipingere e lui in cambio prendeva i diritti sui lavori degli studenti migliori.
Quello che però era importante era il risultato del quadro. Tanto per fare un esempio fin troppo banale, "L'uomo dall'elmo d'oro" è un capolavoro! Se è o no di Rembrandt a me poco importa quano lo guardo. E' il quadro che conta. Il resto è aria fritta.
Ma purtroppo è molto più facile creare e vendere l'aria fritta che un caplavoro. Basta che il pubblico sia profondamente ignorante di pittura e tutto è facile.

Questo è, in pratica, anche l'atteggiamento delle banche di oggi, vendono il nulla e riscuotono soldi sonanti. L'inganno sta venendo fuori per chi lo vuol vedere.
A quando la scoperta dell'inganno dell'arte contemporanea?