domenica 22 marzo 2009

LETTERA DALL'ASSESSORE ALLA CULTURA DI PIETRASANTA

Il 12 marzo Licio Gelli ha partecipato alla presentazione del libro di Mola su Gelli e la P2, nel chiostro di san. Agostino a Pietrasanta.
Ho subito scritto una lettera all'assessorato alla cultura di Pietrasanta che organizzava il convegno per dir loro di vergognarsi.
Dopo circa dieci giorni l'assessore alla cultura mi risponde inviando copia della lettera anche a tale Alessia Lupoli, sempre dello stesso comune.

Qui sotto trovate le due lettere ed in conclusione dello scritto, la cronaca della contestazione che ha obbligato Gelli ed i suoi amici a entrare dal retro per cominciare la conferenza.

from Claudio Cecchetti
to urp@comune.pietrasanta.lu.it
date Thu, Mar 12, 2009 at 1:00 AM
subject: Per l'Assessorato alla cultura: VERGOGNATEVI.
mailed-by gmail.com


Buonasera.
Vi scrivo solo per l'incapacità personale di rimanere zitto davanti alle ingiustizie ed alle prepotenze.

Una semplice comunicazione diretta tra cittadino ed istituzione, cosa a cui sembra non siate abituati, per dirvi che la presentazione del libro su Licio Gelli da voi organizzata per il 12/3/2009 chiarisce molto bene il vostro pensiero, in linea con quello di Gelli: continuare a impaurire le persone con lo spettro del comunismo e delle brigate rosse, usando toni qualunquisti per mettere le due cose sullo stesso livello. Cosa che Gelli continua a fare nella sua trasmissione televisiva.

Se vi accusassi di fascismo credo che non vi offendereste nemmeno.

İn questo modo avete chiaramente voluto onorare l'immagine di personaggi che per anni hanno insultato non solo l'immagine del socialismo, del comunismo italiano e della resistenza, ma hanno anche riportato in forza il potere fascista, avuto connessioni con personaggi mafiosi, fatto pagare ad una intera nazione i propri errori mentre le loro tasche si arricchivano, ma soprattutto sono responsabili di crimi come il depistaggio stragista.
Ma queste cose le sapete bene.

Probabilmente vi crederete molto superiori a queste mie indignazioni; immagino le riteniate cose da provinciali o da idealisti perdenti che non sanno fare altro che protestare perchè sono solo invidiosi. Questo vostro atteggiamento dimostrerebbe solo la verità delle mie idee nei vostri confronti.

Ma la mia onestà mi vieta di passare oltre senza alzare la testa e dirvi come sia vergognoso il vostro operato.

Solo un consiglio.
Sappiate che le persone di cui dimostrate essere amici e da cui immagino vi sentiate onorati di essere in contatto, quelle persone che con tanti sorrisi entrano nel vostro circolo a parlare e che sembrano tanto buone nei vostri confronti, non esiteranno a rovinarvi se vi azzarerete ad andare contro a qualunqe loro interesse. Lo hanno già dimostrato in precedenza; con loro o si abbassa la testa sempre o si diventa estremi nemici da liquidare senza esitazione; ed anche obbedendo agli ordini saranno sempre pronti ad insultarvi e rinnegarvi appena arriverà un miglior offerente.
Di sicuro penserete che non è questo il vostro caso.

La vostra maschera di democraatici che vogliono far sentire tutte le voci, anche quelle più scomode, è solo un atteggiamento meschino che fa presa solo su bigotti, fascisti o chi non sa come sia andata la storia.

Democrazia non è stare sempre in mezzo o al di spra delle parti per prendere le stesse distanze a tutti; democrazia è prendere una decisa posizione ETİCA e prendere bene le distanze da chi come Gelli ha sempre tentato e riuscito a tagliare ogni diritto alla libertà.

Ogni parola che non sia pura indignazione contro persone come Gelli è un İNSULTO ALL'İNTERA NAZİONE.

Con disprezzo estremo.

-Claudio Cecchetti-


from Daniele Spina
to cecchetticlaudio@gmail.com
cc Alessia Lupoli
dateSun, Mar 22, 2009 at 8:34 PM
subject R: VERGOGNATEVI
mailed-by hotmail.com

Preg.mo sig. Cecchetti,
sono Daniele Spina, assessore alla cultura del Comune di Pietrasanta.
Essendo io il responsabile dell'organizzazione della presentazione del libro del prof. Aldo Mola "Gelli e la P2", mi è stata girata -per competenza- la sua mail di protesta.

L'intento è stato quello di "conoscere" la verità "storica" dei fatti a ormai trent'anni dal loro svolgimento (le virgolette e il corsivo si devono al fatto che occorre che siano trascorsi dai fatti almeno cinquant'anni per poterne fare un'analisi storica, occorre, cioè, che nessuno di coloro che vissero quei fatti in prima persona sia più in vita).

Non è questo il caso della P2, sia perchè -lo ripeto- è trascorso solo un trentennio, sia,
soprattutto, perchè gran parte dei protagonisti è ancora viva, a cominciare da Gelli stesso, appunto.

L'incontro avrebbe dovuto servire a dare ai presenti un'idea del libro di Mola prima di tutto, perché l'occasione era appunto la presentazione del libro e, in via secondaria ma altrettanto importante -ritengo- dare la possibilità ai convenuti di farsi un'opinione personale di quel controverso personaggio che è stato ed è forse tutt'ora Licio Gelli. Persino il più grande giornalista degli ultimi cinquant'anni, ossia Indro Montanelli, sentì il bisogno di andare a parlare con Gelli e ne riportò l'impressione che quello che per i più era il Grande Vecchio della politica italiana, il burattinaio, il manovratore, altro non fosse -in realtà- che un "farabolano" (la definizione non è mia ma -appunto- di Montanelli).

A Pietrasanta è stato organizzato lo scorso anno un convegno sul '68 in ricorrenza del quarantennale cui ha partecipato con nostra gioia anche Marco Boato, fondatore insieme a Mario Capanna del Movimento studentesco; è stato ospitato al caffè della Versiliama Morucci, stragista e condannato per l'uccisione della scorta di Aldo Moro; è stata ospitata la proiezione (nella stessa Sala dell'Annunziata in cui si è tenuta la presentazione del libro di Mola) del film di Claudio Lazzaro "NAZIROCK" che è una denuncia contro i giovani dell' estrema destra di Forza Nuova; a Pietrasanta -mi auguro- saranno sempre ospitate le voci di tutti per dare a tutti la possibilità di CONOSCERE: i processi si fanno in altre sedi (le aule dei tribunali) e i giudizi morali si formulano in altre sedi (Chiese varie): la pubblica amministrazione è pubblica se dà voce a tutti e non è asservita a questa o quella parte.

Questo ho sempre fatto durante il mio servizio e questo farò finchè me ne sarà data la possibilità.
Spero di poterla incontrare al prossimo incontro pubblico.

Cordialmente
Daniele Spina


LICIO GELLI CONTESTATO A PIETRASANTA, INTERVIENE LA POLIZIA
PIETRASANTA (LUCCA) - Attimi di tensione a Pietrasanta dove l’ex gran maestro della P2, Licio Gelli, intervenuto nel chiostro di Sant’Agostino per la presentazione di un libro dello storico Aldo Mola, è stato contestato da un gruppo di manifestanti appartenenti a gruppi della sinistra antagonista. In circa 200, hanno prima protestato per la presenza di Gelli all’iniziativa, poi hanno attuato un presidio in piazza Duomo esponendo striscioni, intonando canzoni simbolo come ‘Bandiera rossa’ e declamando slogan. Tensione c’e’ stata quando le forze dell’ordine hanno tentato di muovere un furgone della polizia; alcuni manifestanti si sono seduti di fronte al veicolo per non consentire la manovra. Invitati ad alzarsi, sono invece rimasti a terra e la polizia li ha spostati di peso. Gli altri manifestanti si sono avvicinati e la polizia ha operato per evitare il contatto. Poi e’ stata ristabilita la calma, quindi i manifestanti sono stati fronteggiati da un cordone di poliziotti e carabinieri. Gelli, per accedere al chiostro, è stato fatto passare da una porta secondaria. In piazza c’era anche una ventina di giovani del centrodestra.



Secondo questi signori solo una volta tolti tutti i testimoni si può decidere cosa sia vero e cosa no; praticamente quello che stavano cercando di fare i nazisti con i campi di concentramento, e se avessero vinto loro oggi non sapremmo la vera storia.
Questo è quello che stanno cercando di fare con il fascismo. Più passa il tempo e più è difficile trovare persone che hanno vissuto quel periodo e posso dirci quello che veramente è successo in quegli anni; più è difficile trovare i partigiani che veramente hano combattuto e più è facile farli apparire come dei banditi o dei criminali.
Il tempo non chiarisce la storia, ma la fa raccontare solo da chi ha il potere di periodo in periodo.
Per questo motivo questi signori possono fare oggi i loro congressi senza temere una vera rivolta, hanno modificato l'informazione e la percezione della storia a loro volere e ora cercano di parlarci di democrazia.
L'idea di accogliere e dare voci ad ogni punto di vista per farsi vedere democratici è pura ipocrisia. Non solo per il semplicissimo fatto che non siamo mai in grado di ascoltare tutti i punti di vista, ma in ogni situazione il tempo e lo spazio saranno sempre limitati e ci costringeranno a scegliere un gruppo di idee e con quelle discutere, e quindi il numero di interventi sarà sempre solo una parte delle migliaia di punti di vista che possiamo trovare.
Ma oltre a questo è l'idea di essere imparziali che risulta in assoluta malafede.
La democrazia non è essere imparziali; non è prendere la stessa distanza da tutte le idee; non è accettare ogni punto di vista in modo neutrale.
La democrazie è una presa di posizione contro ogni tipo di fascismo!
La democrazia è tirare una linea ben precisa e distaccarsi da ogni corruzione o autoritarismo e partendo da li discutere in maniera equilibrata su come ampliare il distacco.
Far credere che sia giusto dare lo stesso spazio a fascisti ed antifascisti, tanto per fare un esempio semplice, è malafede, è il tentativo di cancellare le colpe degli uni ed i diritti degli altri in nome di una visione distaccata della storia; e proprio per avere questa visione opportunistica c'è bisogno che nessuna delle persone che la storia l'hanno vissuta siano in grado di parlare.

Questo era il sogno di ogni nazista davanti ai campi di concentramento. La storia la diremo noi, pensavano, ed anche se qualcuno parlerà non sarà creduto perchè quello che abbiamo fatto va oltre ogni immaginazione.
Queste sono le radici delle idee di chi organizza incontri come quello in questione.
Lascio a voi le considerazioni a proposito.
Personalmente trovo la lettera dell'assessore degna di un nazista.
Un nazista gentile e cordiale, ben educato e sempre attento alle pubbliche relazioni soprattutto con chi non conosce bene, non si sa mai che potesse essere qualcuno da tenersi buono. O magari qualche ingenuo da indottrinare.

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