martedì 15 settembre 2009

Vediamo chi sono questi signori.


In questi giorni sto cercando di scrivere, anche se in modo molto conciso, un testo su come il mondo dell'arte sia in realtà una enorme collusione di interessi privati di massoni, multinazionali, banche e politici che tutto fanno tranne che elevare il lato artistico delle persone che volgiono esprimersi. Come è chiaro a chi vuol vedere, quei gruppi di potere sono proprio quelli che da sempre si battono per non lasciarci esprimere liberamente o il loro potere diminuirebbe.
Da due anni vivo ad Istanbul e proprio in questo periodo si apre la nuova biennale di arte internazionale. Istantaneamente il quaritere in cui vivo, molto vicino al quartiere della biennale, e che solitamente è frequentato da quelli che vengono chiamati giovani, si è riempito di uomini d'affari da tutto il mondo. Basta andare a prendere un caffè la sera e li trovi in tutti i locali più famosi. Li riconosci benissimo. Ho attaccato bottone con uno di loro e come immaginavo appena gli ho detto di essere un pittore mi ha risposto in tono acidamente ironico ed arrogante che ormai è roba vecchia e questo tipo di comunicazione non si fa più.
La massa, dice lui, è ignorante ed apprezza solo l'artigianato ma non l'arte che invece è per una elite di persone che conosce il linguaggio a cui riferirsi. Video, installazioni, performance, hanno un nuovo linguaggio che solo una elite può capire. Questa quindi l'idea sua e di chi è al comando del grande meccanismo di mostre e gallerie internazionali. Il signore in questione è curatore della seguente mostra http://www.manifesta7.it/ e vi invito a guardare chi sono i finanziatori. Unicredt in prima linea.

Molte banche infatti cominciano ad avere la propria galleria o la propria catena di gallerie d'arte.
Cosa che in me provoca disgusto.

Questo è il sito della biennale di cui vi parlavo.
http://www.iksv.org/bienal11/giris_en.html
Sapete come l'hanno intitolata? "What keeps mankind alive?" frase de "L'Opera da tre soldi" di Brecht. Ci prendono anche in giro!
Sapete chi è il primo finanziatore della biennale? La banca Koc famosa per il traffico di armi come molte altre banche.
E' davvero degradante vedere migliaia di giovani che in nome dalla ribellione e della libera espressione cadono nella trappolla e diventano servitori e sostenitori di questo sistema.
Infatti tutto è venduto in nome del nuovo e della libertà!
Questi giovani ribelli, ignoranti di storia dell'arte, vedono chi è contrario a questo sistema artistico come un vecchio conservatore.
Questi curatori usano un arma molto semplice. La paura per la povertà e per l'anonimato.
Come diceva Pasolini trenta anni fa, le nuove generazioni disprezzano i poveri e gli anonimi. Per questo sono generazioni di cretini. Quindi una delle basi di questo meccanismo dell'arte è divulgare la paura e il disprezzo per anonimato e povertà.
Un comportamento ignobile.
Solitamente mi sento rispodere da chi è nell'ambiente: è così che vanno le cose! Che ci vuoi fare! Non puoi starne fuori!

Non c'è bisogno nemmeno di rispondere a certi argomenti, ma per chi ne avesse bisogno voglio chiarire che chi si giustifica in questo modo è solitamente un codardo. Terrorizzato da non poter frequentare locali alla moda e vedere il proprio nome sui giornali. Di questi personaggi ce ne sono molti; troppi. Si vantano di essere cinici illudendosi di essere realistici, quando invece sono solo servi consenzienti, vigliaccamente convinti che se il sistema in cui viviamo ha dei lati negativi, non saranno certo loro a pagarne le conseguenze.
So che dire tutto questo può farmi avere nemici, però se dei nemici devono esserci è meglio trovarli in giro ogni tanto che nello specchio ogni mattina.

Come dicevo sto quindi cercando più documenti possibili per capire chi veramente sta controlando il sistema dell'arte oggi. E chiedo a chiunque di aiutarmi se avesse idee a riguardo.
Concludo con un nuovo libro di Jean Clair che molto fa discutere: "La crisi dei musei". Questi sono due siti che ne parlano, uno a favore ed uno contrario; ma ovviamente siamo noi, dopo aver letto il libro, a dover decidere.
http://www.teknemedia.net/magazine_detail.html?mId=6096

http://www.recensionifilosofiche.it/crono/2006-04/clair.htm

A presto!

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