mercoledì 5 marzo 2008

FİNİTA LA LEZİONE.

Chiedo scusa se non copio quello che avevo scritto sula carta.









Una volta finito di scrivere queste pagine, passati pochi minut, ho incontrato questa poesia di Pasolini.
Credo che le poesie parlino proprio perchè sanno arrivre quando devono, anche se sono state scritte a secoli di distanza o in altri continenti.


Alla mia nazione

"Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo."


-Pier Paolo Pasolini-

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